Con la costruzione del nuovo ospedale cambiò anche la consuetudine di ritrarre i benefattori con statua o busto in marmo, questo, anche per rispettare le volontà dell'ispiratore dell'opera, il marchese Nicolò Sauli che nel suo testamento del 1894 lasciava detto esplicitamente: "faccio espresso divieto che, per queste mie disposizioni testamentarie, venga eretta ne ora, ne mai quella statua che secondo la consuetudine, è decretata ad onore dei benefattori dell'Opera Pia" si pensò allora che il miglior monumento alla memoria dei benefattori sarebbero stati i padiglioni stessi, scrivendo sulla facciata degli stessi a grandi lettere il nome dei benefattori più generosi, mentre le corsie, le camere e i letti sarebbero stati intestati a chi elagiva lasciti minori. Furono quindi adottate le seguenti tariffe: Chi lasciava almeno 500.000 lire aveva diritto ad avere il proprio nome scritto sulla facciata di un padiglione, da lire 50.000 a lire 500.000 il nome del benefattore veniva assegnato ad una corsia, mentre da lire 25.000 a lire 50.000 il proprio nome veniva assegnato ad una camera, mentre con elargizioni più contenute si poteva dare il proprio nome ad un letto.
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